A tavola lungo le sponde dell’Adige
Ma qui cosa si mangiava? I semi e i resti organici rinvenuti negli scavi archeologici ci suggeriscono la dieta abituale.Pane e polenta (puls) di cereali (miglio, farro, frumento, farricello, orzo, panìco) accompagnati da legumi (piselli, lenticchie, fave, cicerchie), frutta (pere, pesche, noci, nocciole, cornioli, uva) e olive per il pasto di ogni giorno. Più raramente carne (ovini, caprini, bovini, suini, pollame) e cacciagione (lepre, cervo), pesce d’acqua dolce e chiocciole.
Destinati a raffinati esponenti delle classi più agiate della città, piatti particolari, come ostriche consegnate a domicilio direttamente dall’Adriatico.
Non manca il vino diluito con acqua (bere vino puro è considerato da barbari!), filtrato attraverso colini per eliminare i residui e aromatizzato con miele e spezie per stemperarne il sapore forte. Le impronte di sei grandi botti, rinvenute proprio qui a Palazzo Lodron, sono un esempio di scorta vinaria, forse destinata alla vendita.
Crema d’orzo e stinco di maiale Fai bollire l’orzo dopo averlo tenuto a bagno per un giorno. Metti olio, aneto, cipolla secca, santoreggia, uno stinco di maiale e fai cuocere. Aggiungi poi coriandolo verde e sale tritati insieme. Quando avrà bollito bene, togli il mazzetto di aneto e trasferisci la crema d’orzo in un altro tegame. Pesta pepe, sedano e mentuccia secca, cumino e silfio fritto, irrora di miele, aceto, vino e versa nel tegame sullo stinco. Fai bollire il tutto a fuoco lento |
Salsa al cumino per ostriche Pepe, sedano di montagna, prezzemolo, menta essiccata, foglie di cannella e un po’ più di cumino, aggiungi miele, aceto e garum |
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