Ostriche e Vino In cucina con gli antichi romani

Le "antiaderenti" dell'antichità

Treppiedi in ferro e grandi teglie per sfamare i braccianti di un’azienda agricola fuori porta. Le teglie, impermeabilizzate da uno spesso strato di vernice rossa, servono per cucinare sulla brace carne, piatti a base di legumi o grandi frittate con l’aggiunta di verdure (patina) o, ancora, per la cottura in forno del pane. La presenza di fori per il passaggio di grappe metalliche su alcune teglie indica un antico tentativo di restauro.

Casseruole in bronzo, olle e tegami in terracotta per cuocere zuppe, salse e bolliti non sulla fiamma viva ma sulla brace o nella cenere; piatti e ciotole in ceramica grezza per la dispensa e per allestire la tavola o, per commensali più raffinati, ceramica fine decorata o verniciata di rosso, bicchieri, coppe e bottiglie in vetro.

Sformato dolce
(patina versatilis)

Tosta pinoli e noci frantumate. Pestali con miele, pepe, garum, latte e uova Aggiungi poco olio, cuoci, fai raffreddare e rovescia su un piatto.
Fave alla moda di Vitellio

Cuoci le fave. Aggiungi porri, coriandolo, fiori di malva, pepe tritato, sedano, origano, semi di finocchio, garum e vino. Metti in pentola e aggiungi olio. Porta a bollore e mescola. Aggiungi olio verde e servi.

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